LA MIA FRANCIGENA, A PIEDI DA PORRETTA A ROMA
Prima tappa - Da Porretta Terme a Pistoia, mercoledì 10 maggio 2017

Testo e foto di Mauro Lenzi

Mi sveglio alle cinque cercando di non disturbare Marinella che da tempo mi incoraggia a intraprendere il cammino. Anche se sono abituato a camminare, temo di non farcela per così tanti giorni; alcuni problemi fisici mi affliggono da tempo per l’età e per traumi di vecchia data. È mia intenzione partire presto perché la prima tappa è molto lunga e impegnativa, con un bel dislivello da superare. Devo raggiungere Pistoia valicando il Passo della Collina. Alle sei e venticinque esco di casa portando sulle spalle uno zaino di circa nove chili. Dentro c’è quello che ritenevo essenziale per il viaggio. Con il senno di poi, ve lo assicuro, potevo lasciare a casa diverse cose che non ho mai usato. Marinella si è svegliata e con molto affetto mi trasmette di nuovo il suo incoraggiamento. Mi incammino. L’aria pungente del mattino mi infreddolisce subito le mani tanto che rimpiango il paio di guanti che prima di partire ho tolto dallo zaino per alleggerirne il peso. Ma mi sto dirigendo a sud e appena valicate le “mie montagne” camminerò a quote molto più basse, dove il freddo della mattina sarà solo un ricordo. In pochi minuti sono a Porretta, prendo la “Via Pannello Croniche Epafanichedella Sambuca” e passo davanti al Santuario della Madonna del Ponte e Valverde. Alla Castellina entro in Toscana, regione che attraverserò da nord a sud nei prossimi giorni, prima di raggiungere il Lazio. Al Molino di Chicon inizia la prima vera salita per Pavana e per il Castello di Sambuca lungo la bellissima mulattiera “Via Francesca della Sambuca” che dà il nome a tutto il percorso fino a Pistoia. Cammino da alcune ore senza incontrare anima viva. Capisco che questa sensazione di solitudine e di pace sarà una costante del mio cammino, se lo affronterò con il giusto spirito. Per prima cosa  rallento il passo e mi guardo spesso attorno anche se quelli che osservo sono, per me, luoghi conosciuti. Sono entrato in una dimensione per me inusuale. Vedo le cose in modo leggermente diverso e abbandono la fretta che spesso mi perseguita. A Sambuca incontro degli operai che stanno riparando la fontana. Riempio la borraccia e mi fermo a scambiare quattro chiacchiere con loro, noncurante del tempo che passa e del lungo cammino che, oggi, ancora mi aspetta.
Dopo Sambuca prendo la variante alta della Via Francesca e passo da Casale e Posola. Proseguo lungo il crinale che separa le valli del Reno e della Limentra Orientale seguendo la strada sterrata della Foresta Lombarda. Solo silenzio e una grande sensazione di pace. Non mi affretto e decido di fare qualche centinaio di metri in più per salire sul poggio dove svetta la croce degli alpini. Voglio ammirare ancora una volta, dall’alto, la valle del Reno e le cime dell’Uccelliera e del Corno alle Scale.
11 Cartello CollinaAggiro il Monte Pidocchina e raggiungo il Passo della Collina che è già mezzogiorno passato, giusto in tempo per consumare il pasto che mi sono portato da casa. Prima di affrontare la discesa per Pistoia provvedo ad alcune riparazioni. Ho comprato da poco tempo un paio di scarponi nuovi. Ero convinto che averli usati per tre o quattro uscite in montagna fosse stato sufficiente per adattarli ai miei piedi e invece… ecco comparire due inizi di vesciche sui mignolini. Sono stato previdente e con due bei cerotti similpelle riesco subito a tamponare il problema. La discesa dopo pochi chilometri si fa subito sentire, non tanto per la difficoltà, ma per il peso dello zaino che mette a dura prova i muscoli e le giunture delle gambe.
16 Discesa a ValdibranaTante volte ho percorso in automobile la statale che scende a Pistoia, e tutte le volte ho ammirato la bellezza di questo splendido paesaggio. La discesa a piedi è però un’altra cosa. Nonostante la fatica hai modo di gustare lentamente tutti i cambiamenti che la rigogliosa natura di questo lembo di terra è in grado di offrire. Dal verde intenso della foresta di faggi della Collina al verde argenteo degli uliveti della Val di Brana. E poi i borghi e le ville, e la piana di Pistoia con il Montalbano che le fa da cornice.
A Valdibrana visito il Santuario della Madonna delle Grazie, piccola Lourdes di Pistoia, legato all’apparizione di Maria a una pastorella, e subito mi incammino per gli ultimi quattro chilometri e mezzo di strada asfaltata che ancora mancano per raggiungere il centro della 23 Selfie Pistoiacittà. Mi sembrano infiniti, sono sincero, forse perchè fino a questo punto ne ho già percorsi trenta. Sfinito e con un’anca dolorante arrivo in Piazza del Duomo alle cinque del pomeriggio. Potrei raggiungere immediatamente il Bed & Breakfast dove ho prenotato per la notte, distendermi sul letto e riposare, ma è tanta l’emozione che decido di visitare subito il Duomo. Voglio rendere omaggio alla reliquia di San Jacopo (San Giacomo), contenuta in una teca al suo interno, portata da Santiago de Compostela a Pistoia nel lontano 1144. Da buon pellegrino intendo subito mettere al primo posto la pace dello spirito e poi, a seguire, quella del corpo.

Prima tappa - Fotoracconto

I numeri della tappa (soste e varianti comprese)

Punto di partenza Porretta Terme
Punto di arrivo Pistoia piazza Duomo
Distanza 33,4 km
Durata 10h 30m
Dislivello

+1370m; -1670m